Germania, il (vero) inizio di Nagelsmann
L'ex allenatore del Bayern Monaco comincia il suo cammino in Nations League e guarda ai Mondiali 2026
Dopo gli Europei di casa, chiusi con la bruciante eliminazione ai quarti di finale contro la Spagna la Nazionale tedesca comincia il suo cammino nel Gruppo A della UEFA Nations League. Per Julian Nagelsmann, ct della Nationalmannschaft, inserita nel girone insieme a Ungheria, Olanda e Bosnia-Erzegovina l'obiettivo, oltre a raggiungere la fase finale della competizione, traguardo fino ad ora sempre fallito, è quello di costruire una rosa capace di qualificarsi ed essere competitiva ai Mondiali 2026 in Nord America.
Ripartire dalla passione – L'ex allenatore del Bayern Monaco, chiamato nell'autunno 2023 al capezzale di una squadra che sembrava in crisi tecnica ed emotiva, è stato bravo a riportare l'entusiasmo di tifosi e media intorno alla Nazionale tedesca. In molti nella Repubblica Federale hanno parlato di una nuova “Sommermärchen”, di una favola estiva, come quella dei Mondiali nel 2006. Come 18 anni fa non c'è stato il lieto fine, ma la percezione intorno alla Nationalmannschaft è decisamente cambiata. E il merito è soprattutto del tecnico di Landsberg am Lech, bravo a provare a dare un'identità di gioco e a basare la sua squadra sul Leistungsprinzip, il principio della prestazione. Chiunque tu sia, dovunque tu giochi, se fai bene, io do una chance. L'esempio è quello di Robert Andrich, mai considerato a livello senior e che dopo una stagione da protagonista con il Bayer Leverkusen, si è preso minuti e spazio anche con la maglia della Nazionale.
Nuovi leader cercasi – Un altro grande merito del ct era stato quello di aver convinto Toni Kroos, già ritiratosi dalla Nazionale a ritornare a vestire la maglia bianca con l'Aquila. Un campione, ma soprattutto un leader emotivo, di quelli che erano mancati alle ultime versioni della Nationalmannschaft, in particolare a quella targata Hans-Dieter Flick. Ma ora il centrocampista cresciuto nel Hansa Rostock non ci sarà più, come mancheranno Manuel Neuer, Thomas Müller e Ilkay Gündogan che hanno deciso a distanza di pochi giorni uno dall’altro di ritirarsi dalla Nazionale. Tutte personalità forti, con un peso notevole nello spogliatoio che dovranno essere sostituite dal tecnico bavarese. Tra i candidati per guidare la Nationalmannschaft sul campo i “papabili” sono soprattutto Antonio Rüdiger e Joshua Kimmich, quest’ultimo designato a vestire la fascia di capitano di Gündogan.
Endlich... Ter-Stegen – Nella nuova avventura di Nations League la prima grande novità, per il ritiro di Neuer, è la maglia da titolare per Marc-André ter Stegen. Il portiere del Barcellona, dopo anni di buone prestazioni, avrà l'occasione di dimostrare il suo valore anche con la Nationalmannschaft, dove è sceso in campo solo in caso di infortunio di Neuer e anche quando il portiere del Bayern Monaco è apparso sottotono (come prima degli ultimi Europei). Interessante, ma quasi obbligata visto il suo rendimento con lo Stoccarda, la chiamata di Alexander Nübel, escluso da Germania '24 a favore di Oliver Baumann.
Rüdiger e... – Nei prossimi due anni Nagelsmann dovrà sicuramente scegliere il compagno in mezzo alla difesa di Antonio Rüdiger, considerato intoccabile. I nomi sono diversi, Jonathan Tah, Nico Schlotterbeck, Waldemar Anton, quest’ultimo cresciuto nel 2023/2024 e ora in un club come il Borussia Dortmund dove potrà confrontarsi con continuità a livello internazionale, oltre alle opzioni meno probabili come Niklas Süle. Tra i difensori centrali, come per gli esterni sarà importante per il ct trovare delle riserve all'altezza, dietro Kimmich, Raum, Mittelstädt, fondamentali nella prospettiva di una competizione breve come il Mondiale.
Musiala, Wirtz e gli altri – L'ex allenatore del Bayern Monaco non ha mai nascosto di voler costruire la sua squadra intorno alla fantasia e alla gioventù della coppia Jamal Musiala-Florian Wirtz, con il primo che potrebbe anche essere utilizzare più indietro rispetto a dove ha giocato fino ad ora. A centrocampo Nagelsmann ha confermato Pavlovic, fuori alla vigilia degli Europei per un infortunio e ha chiamato, unico debuttante di questo turno di convocazione, Angelo Stiller, “mente” dello Stoccarda di Sebastian Hoeneß. Sarebbe lui l'uomo che, almeno numericamente e come ruolo, potrebbe prendere il posto di Toni Kroos. Altrettanto interessante sarà capire il ruolo e il peso di Leroy Sané e di Serge Gnabry, entrambi assenti nelle doppie sfide con Ungheria e Olanda e che nel 2026 saranno all'ultima chiamata per dimostrare anche con la Nationalmannschaft di essere decisivi. Al momento fuori Leon Goretzka.
Solo Füllkrug? - In avanti la Germania non ha un “9” classico. Una mancanza che pensando al gioco di Nagelsmann non sembrerebbe così importante ma che guardando la Germania, soprattutto agli Europei con squadre “chiuse”, rischia di diventare un problema. Un centravanti classico consentirebbe di variare il gioco, creando ad esempio opportunità con cross dalle fasce. A Euro '24 i problemi li ha spesso risolti Niclas Füllkrug, ma è importante trovare qualcuno in alternativa alla punta del West Ham. Per struttura fisica Maximilian Beier sembra il candidato più probabile, con l’alternativa Deniz Undav che però ha caratteristiche diverse, anche se Nagelsmann ha spesso preferito partire con Kai Kavertz da “falso nueve”.
Errata corrige
Nella newsletter precedente il nome di battesimo del neoallenatore del Friburgo Schuster non è Julius ma Julian.
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https://twitter.com/almanydnfutbol/status/1830267060439642262
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La parola della settimana: Nationalmannschaft.
Letteralmente "la squadra nazionale". È il nome con cui ci si riferisce alla Nazionale tedesca di calcio. Sinonimi, anche se meno utilizzati, sono DFB-Team, Nationalelf (l'undici nazionale) o DFB-Elf (l'undici della DFB). Tra il 2015 e il 2022 la squadra si chiamava Die Mannschaft, una denominazione abbandonata perché considerata dai tifosi tedeschi “troppo arrogante”.
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